giovedì 6 novembre 2008

Le cellule staminali fanno anche venire il cancro!

L'avevo già letta il 27 ottobre su StudioCelentano.it con il titolo "Staminali tumorali causa dell'ATC"e viene riportata pari pari oggi da ADUC col titolo "Scoperto ruolo delle staminali responsabili del tumore alla tiroide", entrambi aprono l'articolo con queste parole:
"Potrebbero essere le cellule staminali le responsabili di alcune forme aggressive di tumore tiroideo."
Così viene riportata la scoperta di un gruppo di giovani biotecnologi, biologi e medici della sezione di Endocrinologia - Policlinico dell'universita' degli Studi di Palermo pubblicata (il 28 ottobre, non ieri come riporta ADUC per non arrivare in ritardo!) su PlosOne.

I titoli, ma soprattutto la frase di apertura fanno sicuramente "intravedere" che le staminali non sempre sono una "cosa buona" se possono anche far venire il cancro.

In realtà la ricerca italiana si situa in un filone vastissimo di ricerca sulle cellule staminali tumorali (TSC o CSC) che sostiene (ormai con tantissime dimostrazioni) che ogni tumore (e quindi anche quello della tiroide) - come ogni tessuto sano - abbia un piccolo nucleo di cellule staminali che lo "mantengono".

Gli studi attuali, come quello italiano, stanno cercando di caratterizzare sempre di più queste cellule per poter capire sempre meglio come nascono i tumori e per poterle poi aggredire in maniera selettiva.

Viene il dubbio che quei titoli si inseriscano invece in un filone tipicamente italiano non di ricerca ma, come spiega molto bene Armando Massarenti nel suo libro Staminalia, di tentativo di demonizzare la ricerca sulle cellule staminali e, in particolare, sulle staminali embrionali.

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Cos'è "Ricerca Indipendente"

Ricerca Indipendente nasce da un'idea molto semplice:

non c'è nessuno più esperto del paziente nella sua malattia
.

Sappiamo invece che la Ricerca Scientifica Ufficiale è sottomessa a tanti interessi tra cui, soprattutto, quelli dell'Industria Farmaceutica.
Per questo le ricerche cliniche spesso non rispondono ai bisogni ed ai quesiti più rilevanti per i pazienti.
Per questo ci sono ricerche che nessuno farà mai.

Perchè ho chiamato (im)pazienti gli interessi che si oppongono alla Ricerca indipendente? Per due motivi: primo, non sono gli interessi dei pazienti; secondo, costituiscono dei veri e propri (im)pedimenti alla ricerca.

L'idea alla base di questo progetto è molto semplice:
  1. raccogliere dai pazienti spunti su cui ricercare (dalla Medicina Basata sull'Evidenza alla Medicina Basata sulle Esperienze)
  2. proporre questi spunti a tutti i pazienti affetti dalla stessa malattia (fase del reclutamento dei pazienti)
  3. raccogliere i dati da tutti i pazienti che hanno partecipato alla fase di sperimentazione e renderli immediatamente disponibili (fase della sperimentazione clinica)
Ad esempio:
  1. un paziente suggerisce che la febbre diminuisce se mangia una banana
  2. proporre a tutti i pazienti con la febbre di mangiare una banana
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