"Potrebbero essere le cellule staminali le responsabili di alcune forme aggressive di tumore tiroideo."Così viene riportata la scoperta di un gruppo di giovani biotecnologi, biologi e medici della sezione di Endocrinologia - Policlinico dell'universita' degli Studi di Palermo pubblicata (il 28 ottobre, non ieri come riporta ADUC per non arrivare in ritardo!) su PlosOne.
I titoli, ma soprattutto la frase di apertura fanno sicuramente "intravedere" che le staminali non sempre sono una "cosa buona" se possono anche far venire il cancro.
In realtà la ricerca italiana si situa in un filone vastissimo di ricerca sulle cellule staminali tumorali (TSC o CSC) che sostiene (ormai con tantissime dimostrazioni) che ogni tumore (e quindi anche quello della tiroide) - come ogni tessuto sano - abbia un piccolo nucleo di cellule staminali che lo "mantengono".
Gli studi attuali, come quello italiano, stanno cercando di caratterizzare sempre di più queste cellule per poter capire sempre meglio come nascono i tumori e per poterle poi aggredire in maniera selettiva.
Viene il dubbio che quei titoli si inseriscano invece in un filone tipicamente italiano non di ricerca ma, come spiega molto bene Armando Massarenti nel suo libro Staminalia, di tentativo di demonizzare la ricerca sulle cellule staminali e, in particolare, sulle staminali embrionali.
Nessun commento:
Posta un commento