mercoledì 29 ottobre 2008

Gli effetti collaterali degli psicofarmaci

Scienzamarcia propone una Guida all'uso e abuso degli psicofarmaci a cura del Telefono Viola di Milano.

Un altro tema interesantissimo per le implicazioni che ci sono soprattutto in età pediatrica.

Un altro tema che attende una Ricerca Indipendete.

1 commento:

  1. E' uscito il libro "Sorvegliato Mentale"
    effetti collaterali degli psicofarmaci, di Paola Minelli e Maria Rosaria D'Oronzo, edizioni Nautilus.

    CONTENUTI: Effetti collaterali sulla società, sull’individuo, sul corpo, sulla sua esperienza e come disfarsene. Effetti collaterali di ogni psicofarmaco.

    Gli psicofarmaci sono droghe commercializzate in farmacia che oltre che essere spacciate ipocritamente come "terapeutiche", sono spesso indotte coercitivamente nel corpo delle persone in difficoltà, del diverso, di chi non si adatta.

    L'enorme diffusione sul mercato di molecole psicoattive, il dilagare della psicomedicalizzazione su fasce della popolazione sempre più ampie, la divulgazione di studi circa la gravità dei danni prodotti da alcuni psicofarmaci hanno reso urgente il rifacimento di Effetti Collaterali, testo originariamente curato dal Telefono Viola di Milano, ora rivisto e ampliato.

    Il proposito è quello di fornire strumenti per l'autodifesa dalla psichiatria in un'ottica realista, in cui sarebbe di scarsa utilità parlare di psicofarmaci decontestualizzandoli dall'ambito in cui sono usati.

    Il libro si propone come una guida che suggerisce alcuni mezzi per l'autodifesa o l'uso consapevole degli psicofarmaci, in un'ottica di rifiuto della terminologia medico-psichiatrica e delle sue pratiche psico-poliziesche.

    NOCOPYRIGHT
    Per richiedere il libro in copia singola o in distribuzione contattare nautilus@ecn.org

    Per saperne di più scarica il pdf a questo link:
    http://piemonte.indymedia.org/attachments/mar2009/sorvegliato_mentale.pdf

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Cos'è "Ricerca Indipendente"

Ricerca Indipendente nasce da un'idea molto semplice:

non c'è nessuno più esperto del paziente nella sua malattia
.

Sappiamo invece che la Ricerca Scientifica Ufficiale è sottomessa a tanti interessi tra cui, soprattutto, quelli dell'Industria Farmaceutica.
Per questo le ricerche cliniche spesso non rispondono ai bisogni ed ai quesiti più rilevanti per i pazienti.
Per questo ci sono ricerche che nessuno farà mai.

Perchè ho chiamato (im)pazienti gli interessi che si oppongono alla Ricerca indipendente? Per due motivi: primo, non sono gli interessi dei pazienti; secondo, costituiscono dei veri e propri (im)pedimenti alla ricerca.

L'idea alla base di questo progetto è molto semplice:
  1. raccogliere dai pazienti spunti su cui ricercare (dalla Medicina Basata sull'Evidenza alla Medicina Basata sulle Esperienze)
  2. proporre questi spunti a tutti i pazienti affetti dalla stessa malattia (fase del reclutamento dei pazienti)
  3. raccogliere i dati da tutti i pazienti che hanno partecipato alla fase di sperimentazione e renderli immediatamente disponibili (fase della sperimentazione clinica)
Ad esempio:
  1. un paziente suggerisce che la febbre diminuisce se mangia una banana
  2. proporre a tutti i pazienti con la febbre di mangiare una banana
  3. raccogliere le esperienze di tutti i pazienti che spontaneamente hanno aderito e stabilire che probabilità esiste che mangiando una banana la febbre diminuisca
Questo blog non raccoglierà i singoli studi, per ognuno dei quali verrà avviato un blog indipendente.
Questo blog è lo spazio in cui discutere della Ricerca Indipendente, dei suoi fini, dei suoi mezzi e dei suoi (im)pedimenti.
Questo blog è lo spazio in cui porporre temi su cui sviluppare ricerche indipendenti.